Ci sono le domande di rito e quelle di circostanza. I più piccoli e le più piccole – a dicembre – ne rivolgono una, telegrafica, che non ammette risposte vaghe: “Babbo Natale esiste?”
Nell’immaginare (divertita) uno stuolo di mamme e papà alle prese con reazioni indecise e indecifrabili, non posso non citare la favola moderna dei Ferragnez e uno degli episodi del seguitissimo docureality in cui Fedez (d’accordo con la moglie Chiara Ferragni, l’influencer da oltre 25milioni di followers) si sottopone a ben otto ore di trucco per trasformarsi nel personaggio natalizio più famoso al mondo.
Il rapper non è il primo papà – e non sarà certo l’ultimo – a calarsi nei panni di Santa Claus per amore dei figli. “Le sorprese hanno la brutta abitudine di andare a finire male”, recita Sophie Kinsella: quasi da manuale, la reazione del piccolo Leone – che ha subito riconosciuto il padre dietro il travestimento – ha stupito (e divertito) i 2,7 milioni di spettatori.
La notte della Vigilia, sono migliaia, nel mondo, i travestimenti da Babbo Natale: dal 1931, da quando l’illustratore Haddon Sundblom creò per la D’Arcy Advertising Agency, che gestiva le campagne Coca-Cola, una figura di Santa Claus più realistica, ispirandosi al profilo descritto nel 1822 dal newyorkese Clement Clark More, un uomo grassoccio ma dallo sguardo gentile e rassicurante, capace di scaldare il cuore di chi lo guarda con ammirazione e devozione.
Gli ‘incontri combinati’ con l’uomo panciuto dalla barba bianca non sempre vanno a buon fine ma vale la pensa provarci: tra contraddizioni nella narrazione e leggende, l’immagine di Babbo Natale che varca la porta di casa (e no, non scende dal camino!) con un sacco colmo di regali è un ulteriore tocco di magia alle feste.
Le regole del travestimento perfetto
Mentre in salotto cresce, con impazienza, l’attesa per l’arrivo del bramato ‘ospite’, nella stanza accanto il parente prescelto per la messinscena deve armarsi di pazienza per non commettere errori.
- La prima regola è assicurarsi un costume.
- La seconda è non tralasciare i dettagli: ecco alcuni suggerimenti per lo shopping su Martha’s Cottage, il cappello da Babbo Natale, utile anche per gli ospiti ; in versione glitter ; la barba bianca; il sacco di juta.
- Attenzione al make up: aggiungete del blush sulle guance per regalare un po’ di rossore.
- Calatevi nel personaggio: Babbo Natale si muove lentamente (probabilmente a causa del suo peso e del grosso sacco di doni sulle spalle), ha l’abitudine di accomodarsi su una poltrona per accogliere i bimbi, non è molto loquace e per l’occasione dovrete solo recitare un ‘Oh, Oh, Oh’ come da tradizione. E consegnare a tutti i presenti i pacchetti.
Dalle parole ai fatti, quanti di voi all’ascolto si cimenteranno nella rappresentazione di uno dei più emozionanti sogni dell’infanzia?
Sara Pacella
Sono pugliese, nata sotto il segno del Cancro, di un’indimenticabile annata: il 1982. Dopo gli studi (una laurea triennale in Lettere Moderne, una specialistica in Filologia Moderna, un Master di I livello in ‘Comunicazione e nuovi media’) ho esaudito il sogno di mio nonno materno: diventare giornalista. Sono pubblicista e ho lavorato per le emittenti televisive locali di Teleradioerre e Teleblu, conducendo trasmissioni e approfondimenti e curando, in particolare, le edizioni del tg delle 14. Sono una divoratrice seriale di friselle, french fries e sushi, colleziono profumi, impazzisco per i ristoranti sul mare, sono amante della montagna, con la passione per le Langhe (cioè adoro viaggiare). Curiosa, puntuale, sensibile e sognatrice. Il principe azzurro (con i capelli biondi, gli occhi verdi e una valigia di pazienza!) l’ho già trovato. E anche sposato.